Il ripristino definitivo del dente mancante
QUANDO UN DENTE E’ PARTICOLARMENTE COMPROMESSO E’ INUTILE E SPESSO DANNOSO LASCIARLO NELLA SUA SEDE. ALTRE VOLTE IL DENTE RISULTA SANO, MA E’ IL SUPPORTO OSSEO A RISULTARE COMPROMESSO (PARODONTITE O PIORREA). IN QUESTE SITUAZIONI E’ CONVENIENTE RIMUOVERE IL DENTE DALLA BOCCA.
SI CREANO COSI’ DEGLI SPAZI VUOTI CHE PRENDONO IL NOME DI ZONE EDENTULE.
L’IMPLANTOLOGIA DENTALE COME RIABILITAZIONE NEI CASI DI EDENTULIA
L’edentulia (la mancanza di uno o più elementi dentali) è particolarmente sgradevole da vedere nella parte frontale (zona del sorriso). Nella parte posteriore invece riduce invece sensibilmente la capacità masticatoria causando disagio funzionale a chi ne soffre.
COSA E’ UN IMPIANTO DENTALE
L’ impianto dentale è un cilindretto di metallo biocompatibile (titanio) che viene avvitato all’interno dell’osso, nella zona precedentemente occupata dalla radice del dente. A guarigione avvenuta (osteointegrazione) si applicherà un nuovo dente in ceramica o zirconio con forma, colore e funzione identica all’originale. Il trattamento è finalizzato a ricreare la situazione funzionale preesistente, ma senza toccare i denti adiacenti e sostituendo in modo quasi perfetto il dente mancante.
L’IMPLANTOLOGIA DENTALE E’ ADATTA A TUTTI?
E’ importante affidarsi ad uno specialista il quale saprà indicarti se l’implantologia dentale sia adatta o meno alla tua situazione clinica.
Prima di pianificare l’intervento si verifica se c’è abbastanza osso per poterlo fare. A tal fine si esegue una radiovideografia, ed eventualmente una TAC.
L’INTERVENTO DI IMPLANTOLOGIA FA MALE? COSA BISOGNA ASPETTARSI?
L’inserimento di un impianto dentale è oggi atraumatico. Il dentista, con opportuni strumenti e con movimenti gentili e mirati, inserisce l’impianto all’interno dell’osso in corrispondenza del dente mancante. Se i margini della gengiva richiedono di essere avvicinati si esegue una sutura che verrà rimossa dopo circa 7/12 giorni.
Alla scomparsa dell’effetto anestetico possono esserci alcuni effetti collaterali del tutto gestibili:
PROTOCOLLO FARMACOLOGICO
La bocca è una zona popolata da una ricchissima flora batterica. Per questo bisogna sempre considerare la possibilità di contaminazione batterica, nonostante l’intervento di implantologia orale avvenga in una situazione di sterilità. Il protocollo farmacologico prevede nella settimana successiva all’intervento l’assunzione di:
– 1 antibiotico (per ridurre la carica batterica)
– 1 antinfiammatorio (per limitare l’eventuale infiammazione e gonfiore)
COME COMPORTARSI DOPO UN INTERVENTO DI IMPLANTOLOGIA
Per gestire al meglio il decorso post operatorio ci sono degli accorgimenti da seguire:
PICCOLI INCONVENIENTI POSSIBILI
Il nuovo dente viene applicato all’impianto utilizzando una piccola vite per l’ancoraggio all’impianto stesso.
Può capitare talvolta che, sotto l’effetto di una masticazione energica, la vite si allenti. Se questo accade è consigliabile chiamare lo studio senza che passino troppi giorni per fissare un appuntamento per riavvitarla. Si tratta di una semplice operazione di pochi minuti.
Può capitare talvolta che il nuovo dente venga avvertito come un corpo estraneo (ci si morde la guancia o la lingua precedentemente abituate ad uno spazio vuoto) e si può avere difficoltà nel tenere pulita la zona dopo i pasti. In entrambi i casi basta avere un pò di pazienza e regalarsi qualche giorno di tempo per abituarsi alla presenza del nuovo dente.
QUANTO DURA UN IMPIANTO?
Un impianto è assolutamente paragonabile ad un dente normale e, come tale, può andare incontro agli stessi problemi: la comparsa di parodontite (perimplantite), la frattura, il movimento (fibrointegrazione).
E’ bene ricordare che un impianto va trattato con cura: lavarsi quotidianamente dopo ogni pasto, sottoporsi ad una igiene periodica dall’igienista di fiducia, evitare di masticarci sopra alimenti troppo duri.
SE TRATTATO BENE UN IMPIANTO PUO’ TRANQUILLAMENTE DURARE TUTTA LA VITA.
LE COMPLICANZE POSSIBILI MA MOLTO RARE
1 Mancata osteointegrazione per motivi ancora oggetto di studio una piccola percentuale di casi si complica con la comparsa di una infiammazione che impedisce all’impianto di attaccarsi all’osso. Nella nostra struttura ciò accade tra il 2% e il 3% dei casi. L’evento si manifesta dopo circa 8/30 giorni dall’intervento. Se ciò dovesse accadere non succede nulla di grave: l’impianto si rimuove facilmente. Fortunatamente, dopo qualche settimana, è spesso già possibile inserire un nuovo impianto (la sede è già pronta dall’intervento precedente).
2 Lieve sanguinamento dal naso, nel caso di impianti dei denti superiori. Per limitare questo effetto consigliamo di evitare di soffiarsi il naso nei primi 3 giorni dopo l’intervento.
3 Lieve lesione al nervo mandibolare nel caso di impianto inferiore posteriore. Si manifesta con un perdurante senso di anestesia alla metà del labbro inferiore dal lato dell’impianto. In questo caso è necessario avvisare il dentista per le cure post operatorie e farmacologiche del caso (cortisonici e vitamine del complesso B). Spesso il disturbo si risolve entro qualche giorno, ma vi sono situazioni in cui l’alterazione della sensibilità può perdurare oltre i 6 mesi.