Trattamento della Parodontite
La malattia paradontale, comunemente chiamata piorrea, è uno tra i problemi dentali più diffusi tra le popolazioni dei Paesi occidentali e solo in Italia colpisce il 60% della popolazione.
In particolare, la parodontite interessa individui tra i 35 e i 45 anni di età e il 10/15% della popolazione manifesta forme gravi.
Si tratta di un processo infiammatorio a carico dei tessuti di sostegno del dente ed è provocato dalla placca batterica.
Le principali cause della Parodontite sono da ricercarsi in:
Come si manifesta?
Essendo un processo infiammatorio cronico generalmente non è associato a dolore acuto. Tuttavia si possono osservare:
Valutazione della malattia
La severità del quadro parodontale e la decisione del corretto piano terapeutico viene eseguita dalla valutazione di:
Come si sviluppa:
Lo stato di salute gengivale si può suddividere in tre “stadi”:
GENGIVA E PARODONTO SANI
La gengiva è di colore rosa ed allo spazzolamento o al passaggio del filo non sanguina.
L’indagine con la sonda parodontale rileva un solco di massimo 2- 3 mm di profondità.
GENGIVITE
La gengiva si presenta arrossata e manifesta sanguinamento spontaneo o provocato dallo spazzolamento.
In questo caso il sondaggio può aumentare oltre i 3 mm per l’infiammazione ed il gonfiore presente nei tessuti.
PARODONTITE
La gengiva può essere arrossata e sanguinante. Il sondaggio è notevolmente aumentato a causa de la perdita di osso e del distacco del legamento parodontale e della gengiva dalla superficie del dente. Si forma in questo caso una tasca parodontale.
Le tasche parodontali sono zone impossibili da pulire con spazzolino e collutori. Pertanto la malattia par dontale, il numero e la profondità delle tasche par dontali sono destinati ad aumentare se non adeguatamente valutate e trattate.
Soluzioni terapeutiche
L’approccio terapeutico alla malattia parodontale è prettamente causale cioè finalizzato alla rimozione della placca batterica e delle abitudini errate che fanno parte delle cause della patologia.
Pertanto il punto di partenza è l’acquisizione da parte del paziente di una corretta ed a curata igiene orale domiciliare, mediante l’uso di corretti dispositivi di pulizia valutati e consigliati dall’operatore.
A seconda della severità del quadro parodontale (presenza di tasche oltre i 4- 5mm) può rendersi necessaria una terapia parodontale non chirurgica, che comprende delle sedute di scaling e levigature radicolari. Tali procedure consistono in tecniche di rimozione del tartaro profondo e di levigatura della superficie radicolare mediante strumenti dedicati. Questi interventi servono per cercare di favorire un riattacco della gengiva ormai scollata dalla malattia alla radice del dente.
Molto importate in queste fasi è la collaborazione del paziente nelle corrette manovre di igiene orale domiciliare per mantenere sempre bassa la carica microbica presente.
Qualora alcuni siti non rispondano positivamente alla terapia non chirurgica in una seconda fase potrebbe essere necessario valutare il ricorso ad una terapia chirurgica di riduzione della tasca.
Va precisato che non esiste una vera e propria guarigione della malattia parodontale, ma una stabilizzazione del quadro patologico.
Terminato il trattamento inizierà la fase di mantenimento con periodiche sedute di igiene orale.
Dopo una seduta di trattamento i denti sono puliti e, rimossa la patina scura, anche più chiari. Residua per qualche giorno una sensibilità ai colletti e, talvolta, alle gengive per il semplice fatto che su di esse viene esercitato uno sfregamento meccanico.
Solitamente questa sensibilità non dura più di qualche giorno. Nel caso di prolungasse oltre i 10 giorni è bene segnalarlo al dentista. Dopo le sedute in anestesia locale residuano sensibilità ancora maggiori e perciò consigliamo come suggerimenti alimentari di astenersi da cibi acidi (agrumi, aceto e yogurt)e a temperature estreme (troppo caldi o freddi).